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L'Europa e lo sport: quali sono le strategie per i prossimi anni?

E' in corso a Sofia il Forum europeo sullo sport, si esaminano i dati Eurobarometro e l'Uisp partecipa ai lavori. Interviste a R.Chiodo e D.Conti

Dall’inizio del 2018 ha preso il via il semestre di presidenza bulgara del Consiglio dei ministri Ue. "La presidenza – si legge in una nota diffusa all’inizio del mandato – si concentrerà su quattro settori chiave: futuro dell’Europa e giovani, Balcani occidentali, sicurezza e stabilità, economia digitale". E lo sport? Se ne sta parlando a Sofia in questi giorni, in occasione del Forum europeo sullo sport. Per l’Uisp sono presenti Daniela Conti e Raffaella Chiodo Karpinsky, delle Politiche internazionali Uisp: su che cosa si sta concentrando la discussione? “Si stanno affrontando le varie facce dello sport, da quello di alto livello a quello sociale e per tutti. Ci sono state alcune sessioni particolarmente interessanti per l’Uisp dove al centro ci sono stati i temi della parità di genere, dell’inclusione e della promozione della salute. I recenti dati di Eurobarometro sullo sport, ampiamente commentati qui a Sofia,  non sono molto confortanti per tutto il Continente e per l’Italia. Alcuni hanno messo questi dati in relazione al perdurare della crisi economica”.

Dove si concentrerà l’attenzione della Commissione europea in futuro? “Sono emersi argomenti problematici da affrontare con urgenza, come il futuro degli sportivi quando terminano l’attività agonistica di alto livello, la lotta al doping, la lotta alle scommesse clandestine. Quarto filone è quello delle strategie future per affermare lo sport come inclusione. In queste ore si sta affrontando il tema delle strategie e delle risorse a disposizione”.

Quali sono i riflessi delle tematiche affrontate per l’Uisp? “Stiamo avendo conferma del fatto che l’Uisp è perfettamente inserita nelle strategie europee per la promozione del movimento, della salute e di stili di vita attivi. Si tratta di obiettivi strategici sui quali l’Uisp è nata e non ha mai smesso di rilanciare, insieme ad altre associazioni europee per lo sportpertutti con le quali facciamo rete da tempo. Adesso se ne sta accorgendo anche l’Europa e le organizzazioni internazionali per la salute”.

“Oltre che nell’ambito della promozione della salute e del movimento, l’Uisp è tra coloro che con più convinzione portano avanti il valore sociale dello sport come fattore di inclusione. Insieme all’idea che l’associazionismo di sport per tutti vada sostenuto e sviluppato da politiche pubbliche nazionali ed europee. In occasione di questo convegno abbiamo preso contatto con nuovi partner intorno all’idea che, anche nello sport, l’Europa dovrebbe essere un arricchimento e non una barriera. I progetti promossi dall’Uisp suscitano curiosità e interesse”.

“Dal Forum di Sofia è emersa una fotografia dell'Europa sul mondo dello sport e soprattutto un focus sempre più significativo sul ruolo e sull'impatto sociale dello sport per tutti.  Anche l'edizione speciale dell'"Eurobarometro sullo sport e l'attività fisica" ha messo ancora più in luce la grande responsabilità che ha lo sport sociale nel promuovere il benessere fisico e sociale dei cittadini europei. I dati mostrano una situazione davvero preoccupante ed è necessario attivarsi con sempre maggiore consapevolezza del ruolo che dobbiamo esercitare nell'incalzare tutti: istituzioni e società civile. Secondo Eurobarometro la proporzione di cittadini europei che affermano di non praticare sport o attività fisica è salita dal 42% nel 2014 al 46% nel 2017: i livelli di attività fisica e la partecipazione allo sport hanno generalmente ristagnato in tutta Europa. Inoltre, c'è una chiara "inclinazione" sociale ai livelli di inattività in quanto i cittadini dei gruppi socio-economici più poveri sono significativamente meno attivi di quelli che hanno migliori condizioni economiche. Queste cifre lanciano un messaggio chiaro: c'è bisogno, ora più che mai, di continuare a fare quello che stiamo facendo dal basso verso l'alto per affrontare i crescenti tassi di sedentarietà. Questo è parte integrante del lavoro di advocacy rivolta a istituzioni locali, nazionali e internazionali che stiamo portando avanti con il progetto ActiveVoice, progetto Europeo Erasmus +, e che la Uisp promuove da sempre in Italia e a livello internazionale". (Ivano Maiorella)